Nei prossimi giorni i pastori sardi torneranno in strada per manifestare: a tre anni esatti dalla clamorosa protesta del 2019 sono ancora vive le immagini delle migliaia di litri di latte versati nelle strade e la mobilitazione generale a sostegno del comparto da parte di tutta la Sardegna. Oggi di quella mobilitazione sono rimaste le centinaia di denunce, i processi (le prossime udienze sono fissate il 23 febbraio a Nuoro) e l’aumento del prezzo del latte che risulta completamente annullato dalla crescita indiscriminata dei costi di produzione. Bollette elettriche raddoppiate, aumento del costo dei mangimi, dei concimi, del gasolio (anche quello agricolo), che si uniscono ad una situazione climatica sfavorevole (non piove da novembre) che sta impoverendo i pascoli. In conclusione le aziende sono al bivio: pagare le spese o sostenere il gregge; anche il comparto bovino da latte e da carne non gode di una migliore situazione a causa dell’aumento dei costi in stalla.
Da mesi Progetu Repùblica ha denunciato la grave situazione delle campagne sarde, i ritardi nei pagamenti, la situazione statica dell’organismo pagatore mai decollato, la situazione degli enti tecnici col personale ridotto all’osso e perciò incapaci di portare avanti le funzioni di base; senza considerare le difficoltà nel sistema sanitario animale (anche il personale veterinario è insufficiente) e il diffondersi della lingua blu che ne ha mostrato tutte le fragilità.
Di fronte a questo sfacelo la Giunta regionale appare inadeguata ed incapace di risolvere qualsiasi problema. L’unica soluzione che verrà adottata sarà la più semplice: elargire denaro che servirà a calmare momentaneamente gli animi ma non a risolvere i problemi.
È stato così anche per la vertenza lingua blu per la cui la Giunta Solinas ha messo a disposizione delle aziende colpite 13 milioni euro (inseriti nella Legge Omnibus attualmente bloccata dalla Stato italiano per incostituzionalità, cosi come successo a altre 12 volte in questa legislatura). Con questa situazione di crisi e incertezza generale, nell’indifferenza della politica, senza prospettive future, non è difficile pensare che molti allevatori cederanno alle lusinghe degli sciacalli dell’energia, che promettono cifre da capogiro per la concessione d’uso dei terreni. Sono circa 50 mila i lavoratori che ruotano intorno al comparto zootecnico con un numero di circa 12 mila aziende e un patrimonio ovino di poco più di 3 milioni di capi, in diminuzione anno dopo anno. Si sa che il ruolo dell’allevatore va al di là della mera produzione di latte: rappresenta l’elemento fondamentale a cui è affidata la tutela del territorio e la conservazione del paesaggio.
Come più volte ProgReS ha dichiarato, la Giunta attuale – cosi come le precedenti – manca di una visione e di una programmazione in campo agricolo e zootecnico a lungo termine e di conseguenza della capacità di risollevare l’intero comparto.
Non si può più rimandare: è necessario affrontare il problema delle campagne con una ampia visione, cercare di risolvere il problema della frammentazione fondiaria, uniformare le aziende tra loro, dotarsi di infrastrutture per aumentare le zone irrigue, intervenire sulla modernizzazione pur cercando di salvare il sistema agro-pastorale tradizionale, occuparsi della formazione degli addetti del settore, strutturare gli enti di assistenza tecnica affinché lavorino a contatto con le aziende e investire nella ricerca al fine di diminuire la dipendenza dal “pecorino romano”. Serve nuovo personale negli enti e serve un assessore all’agricoltura competente che non sia scelto solo per mantenere equilibri politici, ma per ridare dignità ad un comparto che rappresenta un elemento di identità della Nazione sarda.
Alla vigilia dell’apertura di questa nuova stagione di mobilitazione, Progetu Repùblica ritiene necessario un intervento urgente da parte della Giunta regionale al fine di calmierare i prezzi delle materie prime ma allo stesso tempo ritiene prioritaria la realizzazione di un piano strategico che faccia uscire definitivamente il comparto zootecnico da una situazione di difficoltà economica e di incertezza e lo proietti verso un orizzonte sostenibile e prospero, cosi come potrebbe essere.
Questo è un obiettivo primario per una forza indipendentista qual è Progetu Repùblica, e lo dovrebbe essere per qualsiasi Governo che ha a cuore il futuro dei sardi e della Sardegna.