Ieri mattina una lunga colonna di mezzi agricoli è giunta nel capoluogo della nostra isola portando anche a Cagliari il messaggio di protesta che in tutta Europa il mondo agricolo lancia alle istituzioni politiche di ogni livello.
Istituzioni politiche responsabili dell’aumento dei costi produttivi per il mondo delle campagne, a causa anche delle politiche pro-guerra che hanno generato l’aumento del costo dei carburanti dovuto alla speculazione sui prodotti petroliferi provenienti dalla Russia, e l’embargo verso i fertilizzanti della repubblica federale Russa e della Bielorussia. L’estrema burocratizzazione delle pratiche agricole e i ritardi nei pagamenti dei contributi comunitari contribuiscono a rendere difficile la situazione del comparto, gravata da ulteriori costi di consulenze e assistenze e da ritardi non più giustificali con la mancanza di personale all’interno degli enti.
Dunque, da una parte siamo di nuovo di fronte alle speculazioni finanziarie dei grandi gruppi industriali e finanziari, che guadagnano sulle piccole aziende agricole attraverso gli aumenti dei costi energetici, dall’altra abbiamo di fronte una classe politica che a tutti i livelli, italiano e sardo, non è in grado di capire le difficoltà e le esigenze del comparto più grande e più importante della Sardegna e quindi di offrire soluzioni, garanzie e prospettive future. La responsabilità come già detto è delle istituzioni, comprese molte delle associazioni di categoria in grado di canalizzare il malcontento solo a favore delle solite sigle politiche responsabili dell’attuale crisi.
Stiamo vivendo la più grande crisi del sistema agricolo europeo che si ripercuote inesorabilmente su tutto nostro sistema economico, generando povertà, emigrazione e abbandono delle zone rurali con un conseguente impoverimento generale della società sarda, sia in termini economici sia in termini di valori identitari.
Progres – Progetu Repùblica de Sardigna da sempre sensibile alle problematiche del mondo agricolo e zootecnico, anche questa volta senza nessun dubbio si schiera a favore dei lavoratori manifestanti e contro le lobby di potere che speculano sul mondo agricolo, convinti che necessario un immediato e radicale cambio di passo, affinché al mondo agricolo sia restituita quella dignità e quella sicurezza che ha dimostrato da sempre di meritare.